BREVI CENNI STORICI
1. L'epoca pre-croata
A giudicare dalle grotte presenti sul territorio di Brotnjo e della parrocchia di Medjugorje non è escluso che in questa zona l'uomo vivesse già all'origine dell'età della pietra. Dall'età della pietra più recente provengono prove materiali dell'esistenza di una cultura e civiltà pre-illiriche in questo territorio. Nell'età del bronzo appaiono le tribù illiriche. Alcuni oggetti di rame rinvenuti in questa zona sono la testimonianza dell'intensa vita condotta dagli Illiri. A questo periodo risalgono anche insediamenti posti in luoghi elevati, circondati o squadrati, talvolta cinti da doppie mura. (Nel territorio di Medjugorje a Surmanci e a Zuzelj.) Oltre agli insediamenti, i resti più evidenti della civiltà illirica sono le tombe di dignitari dell'epoca, numerose nel territorio di Brotnjo ed anche in quello della parrocchia di Medjugorje.
Nel II secolo a.C. i Daors vengono a contatto con i Romani ed insieme combattono contro la tribù illirica dei Dalmati. Brotnjo apparteneva inizialmente alla provincia illirica della Dalmazia, il cui centro amministrativo era a Salona, vicino Spalato. Le iscrizioni funerarie in lingua latina dimostrano che sul territorio di Brotnjo erano presenti legioni e coorti e che qui vivevano guerrieri-veterani romani. Dell'epoca romana rimangono i resti di strade costruite nel III sec. Inoltre sono stati rinvenuti numerosi resti funerari dell'epoca romana, come pure molti oggetti di uso quotidiano. Il più importante rinvenimento dell'epoca romana sul territorio di Medjugorje si trova nel cimitero cattolico di Miletina, dove sono presenti i resti di alcune costruzioni con mattoni romani, ma le ricerche condotte sinora non sono state esaurienti.
2. Gli inizi della storia croata
Dalla fine del VI secolo i Croati insiedano in queste zone. Brotnjo costituisce un'unica comunità politico-territoriale guidata dal capo tribù.
Brotnjo ha sempre fatto parte del territorio di Humska che nel 1322 apparteneva allo stato bosniaco. All'incirca nel 1357 questo territorio si trovava sotto il potere del re ungaro-croato Ljudevit I.
Del periodo del Medio Evo i resti pù noti delle civilità che vivevano in queste zone sono le pietre sepolcrali, un vero e proprio simbolo autoctono. L'Erzegovina, per il numero e le dimensioni dellenecropoli, la ricchezza degli ornamenti e la bellezza ed il valore artistico delle pietre sepolcrali , prevale rispetto alle altre oggi presenti in Croazia ed in Bosnia e Erzegovina. Anche a Brotnjo vi sono molte necropoli e pietre sepolcrali, come pure nel territorio di Medjugorje. Su alcune sono raffigurate delle croci con le mani levate in preghiera.
Fino al XII secolo questo fu un territorio glagolitico, come dimostra la lastra di Hum. Nella seconda metà del XII secolo inizia la dominazione della scrittura cirillica, ovvero bosniaca. Nella zona di Brotnjo non è stata ritrovata neppure un'iscrizione in latino risalente al Medio Evo, ma solamente iscrizioni croate scritte in caratteri cirillici bosniaci.
3. Il periodo dell'occupazione turca
La cristianità si manifesta nella zona di Medjugorje già all'epoca dei Romani. A giudicare dai numerosi resti di antiche croci, il cristianesimo era molto diffuso ma venne in gran parte annientato e le chiese vennero distrutte durante le migrazioni popolari del VI e VII secolo. I croati insediatisi qui accolsero ben presto il cristianesimo e la cristianizzazione ebbe iniziò già nel VII secolo. Tuttavia la Chiesa cattolica nello stato croato-bosniaco del Medio Evo non era mai riuscita ad affermarsi saldamente. Nel XIII secolo nello stato croato-bosniaco al quale apparteneva anche la zona di Hum (Erzegovina) arrivarono i primi missionari domenicani e, dopo il loro insuccesso, anche i francescani, i quali riuscirono immediatamente ad ottenere ottimi risultati nel riportare i "cristiani bosniaci" in seno alla Chiesa ed alla fede cattolica.
La Bosnia-Erzegovina cadde sotto il dominio dei turchi nel 1463. Essi intendevano occupare tutta la Croazia, arrivando a sgominare anche Vienna e Roma ed ancor di più a ovest. Il loro cammino venne sbarrato dalla Croazia che per questo motivo il Papa definì "avanposto della cristianità". Ma il prezzo pagato dalla Croazia fu elevato: molti croati morirono nelle continue guerre e le venne tolto il suo nucleo, il suo cuore: la Bosnia e Erzegovina.
La vita dei cattolici sotto il domino turco fu costantemente soggetta all'islamizzazione, all'oppressione e all'esilio. Nell'ambito della struttura feudale turca il cristiano non poteva possedere beni immobili. I cattolici furono sempre considerati "nemici dello stato", perchè essi facevano capo alla "nemica" Roma. Sbarcavano il lunario allevando il bestiame e lavorando nei possedimenti turchi e dei signorotti locali islamizzati, pagando tasse elevate sotto forma di bestiame, grano e bambini, che i turchi rapivano, islamizzavano e facevano di loro dei giannizzeri o formazioni di elite per la conquista dei territori cristiani ancora liberi. Per questo motivo molti cristiani furono costretti a fuggire verso l'occidente. In tal modo l'elemento musulmano riuscì a penetrare in Bosnia e Erzegovina. Fino all'epoca dell'occupazione turca la Bosnia e Erzegovina era abitata quasi al 100% da croati. Contemporaneamente all'ingresso dei turchi da est anche i serbi, fuggendo da loro e successivamente aiutandoli nella conquista, sono arrivati in una zona dove fino ad allora non avevano mai vissuto.
4. Il ruolo dei francescani
L'opera dei francescani in questa zona, sin dal loro arrivo, ha sempre avuto un significato vitale per la cultura, la fede e per l'esistenza dei croati. I francescani arrivarono in territorio croato dai primi decenni del XIII secolo. Per l'intero periodo dell'occupazione turca (1463-1878) i francescani furono gli unici a curare le anime dei cattolici croati in Bosnia e Erzegovina e gli unici a sostenerli e difenderli dal potere turco. I francescani hanno svolto un importante ruolo nel destino del proprio popolo. Dopo che i turchi nella prima metà del XVI secolo distrussero tutti i conventi francescani in Erzegovina, la cura spirituale dei cattolici croati fu affidata ai francescani della cristianità dalmata, ovvero croata. Del domino turco rimangono i resti dei conventi ed all'epoca i francescani soffrirono, vennero torturati e gettati vivi nel fiume Neretva...
Nel territorio della Bosnia e Erzegovina, ed anche di più, venne istituita la provincia francescana bosniaca. Nel 1852 venne assegnata la custodia dell'Erzegovina e nel 1892 fu creata la provincia francescana dell'Erzegovina i cui membri operano oggi nella parrocchia di Medjugorje.
I francescani hanno lasciato tracce indelebili sul territorio della Bosnia e Erzegovina. Molti hanno arricchito la Chiesa croata grazie alla propria santità personale ed alla propria eroica testimonianza del Vangelo; hanno istruito la popolazione, contribuito alla diffusione dell'alfabetizzazione ed allo sviluppo dell'arte e della scienza.
Durante le grandi guerre del XVII secolo gran parte delle parrocchie dell'Erzegovina venne distrutta e tra di esse anche quella di Medjugorje. Quando nel XVIII secolo si ristabilì una pace relativa, i francescani riunirono i credenti rimasti e organizzarono le parrocchie. Quella di Medjugorje fu fondata nel 1892.
5. Il dominio austro-ungarico sulla Bosnia e Erzegovina e la creazione della prima Jugoslavia
Dopo la liberazione dal dominio ottomano (1878), l'impero austro-ungarico assunse il potere in questi territori. Per motivi politici le zone appena liberate non vennero inserite nello stato croato al quale erano storicamente appartenute. Così ancora una volta nella storia la Bosnia e Erzegovina rimase fuori dalla propria terra.
Nel 1914 ebbe inizio la I Guerra Mondiale. La causa fu l'attentato a Francesco Ferdinando a Sarajevo ad opera del serbo Gavrilo Princip. Alla fine della I Guerra Mondiale nel 1918 con l'inganno venne creata la Jugoslavia come regno dei serbi, croati e sloveni. L'inganno venne organizzato dalle potenze dell'epoca. In questo stato il popolo croato viveva duramente ed il politico che si battè per la libertà dei croati e difese i loro interessi, Stjepan Radic, venne ucciso nel parlamento di Belgrado nel 1928. Nel 1929 venne costituito il regno di Jugoslavia, che venne poi smembrato all'inizio della II Guerra Mondiale.
6. La vita nella seconda Jugoslavia
Durante la II Guerra Mondiale il popolo croato subì pesanti perdite. Alla fine della guerra, quando la sua conclusione era già stata ufficialmente siglata, circa 300.000 tra civili e soldati persero la vita a Bleiburg quando dopo la capitolazione gli alleati, conformemente agli accordi raggiunti, dovettero dare rifugio ai croati e ad altre nazionalità costrette a fuggire dal comunismo. Tuttavia gli alleati, secondo gli ordini del maresciallo Harold Alexander, consegnarono militari e civili ai partigiani comunisti. A Bleiburg persero la vita moltissime persone mentre gli altri formarono una colonna lunga 60 km per far ritorno nella Jugoslavia comunista e ai loro accampamenti. Qui ebbe inizio il calvario del popolo croato, la cosiddetta “Via crucis”, che andò dal punto più a nord a quello più a sud del neonato stato jugoslavo. I partigiani uccisero i croati in marcia, senza un processo, senza accertare le presunte colpe, ma basandosi sul proprio giudizio. Vennero in particolar modo allontanati i croati dall'Erzegovina.
I comunisti uccisero 630 tra sacerdoti e suore della Croazia e Bosnia e Erzegovina e nella sola provincia francescana dell'Erzegovina persero la vita 70 francescani. La II Guerra Mondiale causò la morte di 344 persone nella parrocchia di Medjugorje.
Nella parrocchia di Medjugorje la vita sotto il dominio comunista fu dura. Le persone venivano percosse e condannate ad una lunga reclusione solo perchè erano cattoliche e croate. A scuola si cercava di snazionalizzare i bambini e di farli crescere atei. Grazie al forte sentimento religioso i comunisti non riuscirono a raggiungere questo loro obiettivo.
La zona inoltre veniva trascurata in modo che quanta più gente possibile emigrasse. I pellegrini che vennero in questa zona all'inizio delle apparizioni hanno assistito a tutto questo. Li attendevano una zona povera e poliziotti nemici. Il potere di allora non consentiva che si offrisse loro alcun tipo di servizio ma, come si faceva anche con la popolazione locale, li si allontanava o condannava alla reclusione perchè dicevano che la Madonna appariva. Ma la gente del luogo era ospitale e orgogliosa.
7. La liberazione
La dittatura comunista cadde nel 1990, quando il popolo croato si pronunciò plebiscitariamente a favore dell'indipendenza e della separazione dalla fittizia unità jugoslava. Tutto ciò era contrario all'idea della grande Serbia e l'esercito jugoslavo, costituito principalmente da serbi, attaccò la Slovenia (25 giugno 1991, decimo anniversario delle apparizioni della Vergine), la Croazia e la Bosnia e Erzegovina, cercando di soffocare la loro indipendenza. Alcune centinaia di uomini persero la vita durante questi scontri sanguinosi. Il mondo avrebbe potuto fermare questo versamento di sangue, ma ciò non fu fatto a causa di interessi personali. La Comunità Europea condannò solo le parti belligeranti sperando in questo modo di lavarsene le mani e di salvare la Jugoslavia intesa come stato costituito da più popoli che avrebbero potuto essere utili ai loro fini personali. Il primo ministro del Presidente Bush, James Baker, consentì addirittura all'esercito jugoslavo di attaccare la Slovenia.
Le potenze europee e mondiali hanno cercato e continuano a cercare i propri interessi in questi territori e per questo anche ora tentano di offuscare questa guerra e di considerarla una guerra civile in cui tutti sono uguali. La verità è completamente diversa e semplice: i Serbi, volendo realizzare la grande Serbia, hanno attaccato altri popoli che fino ad allora avevano vissuto insieme a loro in uno stato comune. Questo è stato possibile perchè nell'ex-Jugoslavia detenevano il potere nelle proprie mani. Le grandi potenze cioè le avevano assegnato il ruolo di gendarme dei Balcani e per questo guardavano benevolmente a tutte le loro azioni. Anche quando ebbero inizio i primi genocidi, come quello di Vukovar, non vollero fermarli. Iniziarono a fermarli solo quando superarono tutti i limiti e iniziarono a ledere il prestigio di chi li difendeva.
La guerra dei croati con la comunità musulmana in Bosnia ed Erzegovina (1993) fu il risultato di una serie di incompresioni e del desiderio di alcuni servizi di informazione stranieri di aiutare i serbi ad occupare quanto più territorio possibile in Bosnia ed Erzegovina ed a mantenerlo. I croati volevano solo che nessuno più li comandasse, desideravano avere le proprie scuole e chiamare la propria lingua croato, rimanendo ancora in Bosnia e Erzegovina. La comunità musulmana, essendo la più numerosa in Bosnia e Erzegovina e grazie al proprio comando fondamentalista, desiderava che lo stato venisse governato dalle leggi dell'islam e voleva imporre anche agli altri il proprio potere. Per questo motivo da tutte le parti del mondo giunsero dei mujaheddin i quali commisero terribili atrocità in Bosnia e Erzegovina. Questa guerra però si interruppe presto perchè in realtà non era necessaria.
Oggi Medjugorje si trova nello stato della Bosnia e Erzegovina. A causa del domino comunista e di una guerra spaventosa Medjugorje ha le infrastrutture carenti. Ma questo non ha comunque scoraggiato i pellegrini dal venire, neppure nel periodo in cui gli scontri erano più cruenti. Molti di loro hanno portato il proprio aiuto ed hanno consentito al popolo croato di rimanere in questa zona ed il popolo croato non lo dimenticherà mai. Tutti i giorni ora i pellegrini arrivano sempre più numerosi. Tutti loro desiderano con tutto il cuore vivere il tempo della grazia senza consentire che questo tempo passi senza di loro.
Descrizione dettagliata di come appare la Regina della Pace a Medjugorje
In molti, ed in molti modi, hanno interrogato i veggenti sull'aspetto della Vergine e su quanto in generale accade nella parrocchia di Medjugorje. In tutto questo è riuscito particolarmente bene Fra Janko Bubalo appartenente ai francescani dell'Erzegovina e letterato. Ha seguito fin dall'inizio le apparizioni a Medjugorje. Per anni è venuto a Medjugorje a confessare ed ha quindi acquisito esperienza sulla spiritualità di Medjugorje, come testimonia la pubblicazione del suo libro "Mille incontri con la Vergine a Medjugorje" (1985). Ha riscosso successi e premi a livello mondiale. Nel libro la veggente Vicka parla delle sue esperienze. In aggiunta a questa conversazione, Fra Janko ha parlato degli stessi argomenti anche con gli altri veggenti. Alla fine ha pubblicato solo il colloquio con Vicka poichè gli è sembrato che lei avesse risposto in maniera più esauriente alle sue domande. Le opinioni di tutti gli altri veggenti non si discostavano dalle sue. Come già detto, ha parlato più volte con i veggenti dell'aspetto della Madonna e nulla è stato pubblicato che essi non avessero preventivamente approvato.
E' trascorso del tempo e si sono moltiplicati i tentativi di rappresentare l'immagine della Vergine. Numerosi tentativi sono risultati in contrasto con quello che i veggenti avevano detto. Per far ordine in tutto questo Fra Janko, nonostante la sua età (è nato nel 1913), ha deciso di fare un altro tentativo. Ha consegnato a tutti i veggenti un elenco di domande che riguardano l'immagine della Vergine. La maggior parte dei veggenti ha accettato il tentativo di Fra Janko (Ivan Dragićević, Vicka Ivanković, Marija Pavlović, Ivanka Ivanković e Mirjana Dragićević). Tutti hanno controfirmato le proprie risposte il 23 luglio 1992. Jakov Čolo non ha risposto al questionario per giustificati motivi, ma è d'accordo con quello che hanno detto gli altri veggenti e non ha nulla da aggiungere.
Riportiamo di seguito l'elenco di domande ed in breve le risposte dei veggenti.
1. Innanzitutto ditemi: Voi che La vedete di persona quanto ritenete che sia alta la Vergine?
Circa 165 cm - tanto quanto me. (Vicka)
2. Vi sembra slanciata o...?
Sembra slanciata.
3. Quanto potrebbe pesare?
Circa 60 kg.
4. Quanti anni Le dareste?
Da 18 a 20.
5. Quando è insieme al Bambin Gesù sembra più vecchia?
Sembra sempre la stessa, uguale.
6. Quando la Vergine è con voi è sempre presente o ...
E' sempre presente!
7. Dove si trova?
Su una piccola nube.
8. Di che colore è questa nube?
La nube è biancastra.
9. L'avete mai vista in ginocchio?
Mai! (Vicka, Ivan, Ivanka...)
10. Naturalmente la vostra Madonna ha un viso. Com'è? Tondo o allungato - ovale?
E' piuttosto allungato - ovale - normale.
11. Di che colore è il Suo viso?
Normale - è bianco e roseo sulle gote.
12. Di che colore è la Sua fronte?
Normale - bianca come il Suo viso.
13. Come sono le labbra della Vergine - carnose o sottili?
Normali - belle - piuttosto sottili.
14. Di che colore?
Rosate - un colore naturale.
15. La Vergine ha delle fossette in viso, così come tutti gli altri uomini?
Solitamente non ne ha - forse un po' quando sorride. (Mirjana)
16. Normalmente si nota un sorriso sul Suo viso?
Forse - si tratta piuttosto di una beatitudine indescrivibile - il sorriso sembra come un qualcosa sotto pelle. (Vicka)
17. Di che colore sono gli occhi della Madonna?
Sono meravigliosi! Spiccatamente azzurri. (tutti)
18. Normali o...?
Normali - forse un po' più grandi. (Marija)
19. Come sono le Sue ciglia?
Delicate - normali.
20. Di che colore sono le sue ciglia?
Normali - non sono di un colore particolare.
21. Sottili o...
Regolari - normali.
22. Naturalmente la Madonna ha anche un naso. Com'è? Appuntito o ...?
Bello, piccolo (Mirjana) - normale, proporzionato al viso. (Marija)
23. E le sopraciglia della Madonna?
Le sopraciglia sono delicate - normali - nere.
24. Com'è vestita la vostra Madonna?
Indossa un semplice abito da donna.
25. Di che colore è il Suo abito?
L'abito è grigio - forse un po' grigio-azzurro. (Mirjana)
26. L'abito è stretto intorno al corpo o cade liberamente?
Cade liberamente.
27. Fin dove arriva il Suo abito?
Arriva fino alla nuvola su cui si trova - si perde nella nuvola.
28. E fino a che punto attorno al collo?
Normale- fino all'inizio del collo.
29. Si vede una parte del collo della Vergine?
Si vede il collo, ma non si vede nulla del suo busto.
30. Fin dove arrivano le maniche?
Fino alle mani.
31. L'abito della Vergine è orlato?
Non, non lo è.
32. La vita della Madonna è cinta da qualcosa?
No, nulla.
33. Per quello che voi potete vedere, sul corpo della Vergine si scorge la femminilità del Suo corpo?
Naturalmente sì! Ma nulla di particolare. (Vicka)
34. La Vergina ha qualcos'altro oltre all'abito appena descritto?
Ha un velo sul capo.
35. Di che colore è questo velo?
Il velo è bianco.
36. Tutto bianco o....?
Tutto bianco.
37. Cosa le copre il velo?
Il velo Le copre il capo, le spalle e tutto il corpo, la schiena ed i fianchi.
38. Fin dove Le arriva?
Fino alla nuovola, come l'abito.
39. E davanti fin dove La copre?
Le copre la schiena ed i fianchi.
40. Il velo sembra più consistente dell'abito della Vergine?
No - è simile all'abito.
41. Su di esso ci sono gioielli?
No, nessun gioiello.
42. E' bordato?
Non, non lo è.
43. La Vergine indossa gioielli in generale?
Nessun gioiello.
44. Ad esempio sul capo o attorno al capo?
Sì, sul capo ha una corona di stelle.
45. Ha sempre le stelle attorno al capo?
Normalmente le ha - le ha sempre. (Vicka)
46. Anche quando appare con Gesù?
Anche allora.
47. Quante stelle la circondano?
Dodici.
48. Di che colore sono?
D'oro - dorate.
49. Sono unite tra loro?
Sono unite in qualche modo - come se fossero ferme. (Vicka)
50. Si vedono i capelli della Vergine?
Si vedono un po' di capelli.
51. Dove si vedono?
Un po' sopra la fronte - sotto il velo - sul lato sinistro.
52. Di che colore sono?
Neri.
53. Si vedono le Sue orecchie?
No- non si vedono mai.
54. Come mai?
Il velo Le copre le orecchie.
55. Cosa guarda di solito la Madonna durante le apparizioni?
Solitamente guarda noi - talvolta qualcos'altro, quello che indica.
56. Come tiene le mani?
Sono libere, liberamente aperte.
57. Quando tiene le mani giunte?
Quasi mai - forse qualche volta durante il "Gloria al Padre".
58. Le muove o gesticola durante le apparizioni?
Non gesticola, a meno che non indichi qualcosa.
59. Quando le Sue mani sono aperte, com'è rivolto il palmo?
I palmi solitamente sono rivolti verso l'alto - anche le dita sono distese.
60. Si vedono anche le unghia?
Si vedono in parte.
61. Come sono - di che colore?
Un colore naturale - bianche candide.
62. Avete mai visto i piedi della Madonna?
No - mai - sono nascosti dall'abito.
63. Ed infine, la Vergine è davvero bella come dite?
In realtà non ti abbiamo detto niente a riguardo- la Sua bellezza è indescrivibile - non è una bellezza come la nostra - è qualcosa di paradisiaco - qualcosa di celeste - qualcosa che vedremo solo in Paradiso - e questa è una descrizione molto limitata.
Gruppo pastorale
Parrocchia san Giacomo – MedjugorjeParrocco: |
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P. Petar Vlašić, OFM, e nato il 19 luglio 1938, a Sovići-Gorica, dove ha finito la scuola primaria. Ha frequentato la scuola secondaria a Zagreb. Ha ricevuto il suo abito francescano a Humac, il 14 luglio 1962. Ha fatto i suoi voti solenni il 15 luglio 1966. Ha studiato a Ljubljana (Slovenia) ed a Sarajevo, ed e stato ordinato sacerdote il 11 ottobre 1966. Ha servito a Humac, Rasno, Kongora, Posušje, Ljuti Dolac, Mostar, Široki Brijeg, Blagaj e Medjugorje, dove serve dal 1999 come vicario la parrocchia. P. Petar Vlasic e stato anche membro del Consiglio della Provincia dei Francescani dell’Herzegovina. | |||
Cappellani: |
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P. Viktor Kosir, OFM, e nato il 16 febbraio 1938 a Uzarići, dove ha finito la scuola primaria. Ha frequentato la scuola secondaria a Split e a Visoko. Ha ricevuto l’abito francescano il 14 luglio 1957. Ha studiato teologia a Sarajevo ed a Ljubljana (Slovenia). E stato ordinato sacerdote il 2 maggio 1965. Ha servito la parrocchia come catechista a Mostar, come parrocco a Vitina, Posušje, Posuški Gradac e Široki Brijeg, e come vicario di parrocchia in due occasioni a Medjugorje. Dal 1994, serve la parrochia di Medjugorje, soprattutto come ministro del sacramento della riconciliazione. | |||
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P. Svetozar Kraljević, OFM, e nato il 14 settembre 1951 a Kočerin, vicino a Široki Brijeg. Ha frequentato la scuola primaria a Čerin, il Seminario a Split, il Noviziato a Humac. Ha completato il suo servizio militare a Zrenjanin e Priština. Ha studiato Teologia a Sarajevo, Zagreb e Washington DC (USA). E stato ordinato sacerdote a Chicago (USA) nel 1977. Come sacerdote ha servito negli USA (Milwaukee, New York) ed a Humac, Konjic, Mostar e Široki Brijeg. E a Medjugorje dal 1997. | |||
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P. Karlo Lovrić e nato il 12.12.1941 a Uzarići, dove ha frequentato la scuola elementare. Ha continuato i suoi studi scolastici a Široki Brijeg. Nel 1957 e entrato in Seminario e ha iniziato il Ginnasio Classico a Sinj e quindi a Dubrovnik presso i Gesuiti, dove si e Diplomato. Dopo la leva militare ha indossato l’abito Francescano e ha iniziato il noviziato a Humac nel 1963. Ha studiato Filosofia e Teologia a Visoko ed a Sarajevo e li ha terminati a Königstein vicino a Francoforte dove e stato ordinato Sacerdote il 29.06.1968. Dal 1969 al 1971 e stato coadiutore spirituale a Humac/ Ljubuški, dall’agosto 1971 alla fine di quell’anno nella Missione Cattolica Croata di Zurigo e, dal 1972 al 1980, e stato fondatore e guida della Missione Cattolica Croata del San Gallo in Svizzera. Dall’Ottobre del 1980 al 1982 e stato Parroco a Široki Brijeg. Dal Settembre 1982 al Dicembre del 1988 e stato di nuovo in Svizzera, dove ha fondato e guidato la Missione Cattolica Croata a Losanna. Dal 1988 alla fine di Gennaio 2005 e stato guida della Missione Cattolica Croata a Zurigo. In Svizzera ha esercitato l’incarico di Delegato Nazionale delle Missioni Cattoliche Croate dal 1989 al 2001 e l’incarico di Delegato Provinciale dal 1999 al 2001. E’ giunto a Međugorje a meta Maggio 2005 dove lavora come coadiutore spirituale. |
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P. Zoran Ostojić, OFM, e nato il 23 agosto 1914 a Medjugorje. Ha frequentato la scuola primaria a Medjugorje e la secondaria a Široki Brijeg. Ha ricevuto l’abito francescano nel 1933. Ha studiato teologia a Roma. E stato ordinato sacerdote nel 1939. Ha servito negli USA dal 1950 al 1990. Serve nella parrocchia di Medjugorje come confessore dal 1990. | |||
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P. Danko Perutina e nato nel 1970 a Sarajevo. Dopo le elementari e la scuola secondaria, e entrato nell'ordine francescano di Herzegovina. Dopo il Noviziato ha studiato teologia a Zagabria. E' stato ordinato sacerdote nel 1999 a Norval (Canada). Ha servito come cappellano ed assistente dell'insegnante dei seminaristi a Humac dal settembre 1999 al marzo del 2001, come cappellano a Medjugorje dal marzo del 2001 all'ottobre 2002. Dall'ottobre 2002 al giugno 2005 ha studiato Mariologia a Roma, dove si e laureato alla facolta pontificia di teologia Marianum con la tesi: "La Vergine Maria nella formazione intellettuale e spirituale". Assistente dell'insegnate dei novizi ed insegnante dei postulanti dal giugno 2005, membro del Consiglio per l'educazione e la formazione dall'agosto del 2005, cappellano a Medjugorje dall'agosto 2007. | |||
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P. Tomislav Pervan, OFM, e nato il 8.11.1946 a Čitluk. Scuola elementare a Čitluk, liceo francescano a Visoko (Bosnia), maturita e presa del habito francescano in 1964. Studi di filosofia e di teologia alla Teologia francescana a Sarajevo ed alla Teologia francescana a Schwaz (Austria). Ordinato sacerdote in Austria il 21.11.1969. Dal 1970 al 1972, catechista ed insegnante dei giovani francescani a Humac. Laureato in Germania ed in Austria, dottorato in teologia nel 1976 all'Universita di Graz, Austria. Dal 1977 al 1982, insegnante dei giovani francescani, catechista e vicario a Humac (Ljubuški), dal 1982 al 1988 parrocco a Medjugorje. Nella Provincia, dal 1988 - responsabile per la formazione ed istruzione dei giovani francescani, dal 1990 - Vicario della Provincia, dal 1994 al 2001 – provinciale dei Francescani d'Erzegovina. Di nuovo a Medjugorje dal maggio 2003. | |||
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P. Miljenko Šteko, OFM e nato nel 1969 a Tomislavgrad. Dopo le elementari e la scuola secondaria e entrato nell'ordine francescano. Dopo il Noviziato ha studiato filosofia a Zagabria (facolta dei Gesuiti), teologia a Bologna (Italia), studi postlaurea all'universita pontificia francescana Antonianum a Roma ed ha inoltre ottenuto un dottorato in spiritualita all'universita pontificia Teresianum a Roma. E' stato ordinato sacerdote nel 1996 a Frohnleiten (Austria). Ha servito a Humac, Posušje e Zagabria. All'interno della provincia, e stato segretario per la formazione e gli studi, educatore dei seminaristi, novizi ed allievi di teologia. Per parecchi anni e stato presidente della Commissione per la formazione e gli studi al congresso croato degli alti superiori religiosi e membro di altri Consigli e Commissioni. Nel mese di aprile del 2007, e stato scelto come vicario della provincia francescana di Herzegovina. Dall'agosto 2007 e a Medjugorje come cappellano. |
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Fra Marinko Šakota è nato a Čitluk il 12 Luglio 1968. Ha frequentato la scuola primaria e la prima classe della scuola secondaria a Čitluk. In quel periodo ha sentito la vocazione, ha deciso di unirsi all’Ordine Francescano e si è quindi trasferito presso il Seminario Francescano di Visoko. Lì ha terminato la seconda classe del Ginnasio, mentre ha frequentato le altre due nel Ginnasio dei Gesuiti di Dubrovnik, dove si è anche diplomato.
Fra Slaven Brekalo è nato nel 1978 a Mostar. Ha rivestito l'abito francescano il 15 Luglio 2003 nel convento di Sant'Antonio a Humac. Ha studiato Teologia presso la Facoltà di Teologia Cattolica di Zagabria. Ha emesso i Voti Solenni il 21.9.2008 nella parrocchia di San Francesco a Bukovica (Tomislavgrad). E' stato ordinato sacerdote nella Solennità dei Santi Pietro e Paolo del 2010 a Mostar. Opera a Medjugorje come vicario parrocchiale. |
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Fratello laico: |
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P. Josip Marija Katalinic, OFM, e nato il 22.11.1952 a Pepelana vicino Virovitica, dove ha finito la scuola elementare. E entrato nel noviziato francescano nel 1989 a Humac, dove ha fatto i suoi voti perpetui il 17.9.1994. Ha servito nei monasteri francescani a Mostar ed a Siroki Brijeg. Dal 20 luglio 2002, serve la parrocchia di Medjugorje |